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mercoledì 5 marzo 2008

EVOLUZIONE DEI CAVALLI


I 5 regni

Il regno è il gruppo tassonomico di livello gerarchico più elevato che fu introdotto già da Linneo.
Originariamente Linneo divise il mondo organico, secondo il criterio della mobilità, in due regni: Animali e Vegetali. Col procedere delle conoscenze biologiche tale divisione risultò insostenibile in quanto:
il regno vegetale comprendeva sia autotrofi che eterotrofi (p.es. i funghi);
tra i microorganismi, specie affini risultavano appartenere a regni diversi;
i vegetali comprendevano organismi sia Eucarioti che Procarioti (i batteri furono infatti inizialmente inseriti tra i Vegetali).
Oggi sono tipicamente riconosciuti sei regni:
Archaea, comprendente i Procarioti estremofili;
Bacteria (Batteri), comprendente il resto dei procarioti;
Protista (Protisti), costituito dagli Eucarioti unicellulari o pluricellulari ma privi di differenziamento in tessuti (esclusi i Funghi);
Fungi (Funghi), individuati da alcune particolarità strutturali e metaboliche;
Plantae (Piante), costituito dagli organismi autotrofi con differenziamento cellulare (e per alcuni studiosi anche senza tale differenziamento);
Animalia (Animali), costituito dagli organismi eterotrofi con differenziamento cellulare.
Oltre a questi, è riconosciuto in biologia - ma con valore controverso - un settimo regno, quello dei Virus, che comprende tutti gli organismi privi di struttura cellulare.
La situazione descritta è accolta nella sostanza da tutti gli studiosi, ma con molte varianti, che riflettono il dibattito scientifico sull'origine della vita e sull'evoluzione. Per esempio, Thomas Cavalier-Smith (v. sotto) non riconosce più validità al regno Archaea, riportando nuovamente questi microrganismi all'interno del regno dei Batteri, e invece scinde il regno dei Protisti nei due regni dei Cromisti e dei Protozoi.
Progressione della classificazione dei regni [modifica]
Haeckel (1894)Tre regni
Whittaker (1969)Cinque regni
Woese (1977)Sei regni
Woese (1990)Tre domini
Cavalier-Smith (2004)Due dominie sei regni

Georges Couvier

Georges Couvier

Nacque a Montbéliard (in tedesco Mömpelgard nella regione di Württemberg in Germania) con il nome di Georg Kuefer. Suo padre era un ufficiale in congedo a stipendio ridotto appartenente ad una famiglia protestante che era emigrata dai monti del Giura, sul confine franco-svizzero, a causa delle persecuzioni religiose.
Fin da giovane dimostrò una discreta inclinazione verso l'investigazione dei fenomeni naturali, facendosi notare per il suo attaccamento allo studio e la sua notevole memoria.
Dopo aver trascorso quattro anni alla Accademia di Stuttgart, accettò l'incarico di tutore presso la famiglia del Conte d'Héricy, che aveva l'abitudine di trascorrere l'estate vicino a Fécamp. In quell'occasione fece amicizia con A.H. Tessier, di professione agricoltore, che a quell'epoca viveva a Fécamp e che promosse strenuamente il suo nuovo protetto presso i propri amici a Parigi.
Il risultato di questo appoggio fu che Cuvier, dopo un periodo di corrispondenza con il noto naturalista Etienne Geoffroy Saint-Hilaire, venne nominato nel 1795 assistente del professore di anatomia comparata al Muséum National d'Histoire Naturelle di Parigi. Nello stesso anno venne fondato l'Institut de France e Cuvier ne venne eletto membro.
Nel 1796 iniziò ad insegnare all'École Centrale du Pantheon e, in occasione dell'inaugurazione dell'Institut de France nell'aprile dello stesso anno, lesse in pubblico il suo primo saggio di paleontologia, che fu in seguito pubblicato, nel 1800, con il titolo Mémoires sur les espèces d'éléphants vivants et fossiles.
Nel 1798 venne pubblicato il suo primo lavoro come autore, il Tableau èlémentaire de l'Histoire naturelle des animaux, un compendio del suo corso di lezioni alla École du Pantheon, che può essere considerato come il fondamento e la prima esposizione della sua classificazione scientifica del regno animale.
Nel 1799 subentrò a L.J.M. Daubenton come professore di storia naturale nel Collège de France e, l'anno successivo, pubblicò le Leçons d'anatomie comparée, divenuto poi un classico dell'anatomia comparata. Nella sua realizzazione venne assistito da André Marie Constant Duméril nei primi due volumi, e da Georges Louis Duvernoy nei successivi tre.
Nel 1802 Cuvier divenne professore titolare al Jardin des Plantes, e lo stesso anno venne nominato commissario dell'Institut de France per accompagnare gli ispettori generali della pubblica istruzione. Con questa carica visitò il sud della Francia; ma, all'inizio del 1803, venne nominato segretario a vita dell'Institut de France nel dipartimento delle scienze fisiche e naturali, e, pertanto, dovette abbandonare l'incarico di commissario e rientrare a Parigi.
Da questo momento in avanti si dedicò specialmente a tre settori di ricerca: il primo riguardante la struttura e la classificazione dei Molluschi, il secondo l'anatomia comparata e la classificazione sistematica dei Pesci e il terzo i fossili di Mammiferi e Rettili. Si occupò secondariamente anche dell'osteologia delle forme viventi facenti parte degli stessi gruppi.
Iniziò a scrivere saggi sui Molluschi fin dal 1792, ma la maggior parte dei suoi lavori su questo argomento vennero pubblicati negli Annales du museum tra il 1802 e il 1815; essi vennero in seguito raccolti nelle Mémoires pour l'ervir de l'histoire et a l'anatomie des mollusques, pubblicate in un unico volume a Parigi nel 1817.
Per quanto riguarda i Pesci, le ricerche di Cuvier in collaborazione con A. Valenciennes, iniziate nel 1801, culminarono nella pubblicazione tra il 1828 e il 1831, della Histoire naturelle des poissons, contenente le descrizioni di 5000 specie di pesci.
Per quanto concerne le ricerche sulla paleontologia dei Mammiferi, si può tranquillamente affermare che essa venne praticamente creata e definita da Cuvier.
Egli pubblicò un gran numero di scritti concernenti questo settore di ricerca: parte di essi riguardava l'analisi delle ossa di animali estinti, altra parte descriveva i risultati di osservazioni di scheletri di animali viventi, esaminati soprattutto nell'ottica di fare luce sulle affinità strutturali con le forme fossili.
Nel secondo gruppo di scritti va sicuramente collocato un buon numero di trattati sull'osteologia del Rhinoceros indicus, del tapiro, dell'Hyrax capensis, dell'ippopotamo, del bradipo, del lamantino, etc.
Al primo gruppo va ascritto un numero persino maggiore di saggi riguardanti i mammiferi estinti ritrovati negli strati dell'Eocene di Montmartre, le specie fossili di ippopotamo, il Didelphys gypsorum, il Megalonyx, il Megatherium, la iena delle caverne, lo pterodattilo, il Palaeotherium, le specie estinte di rinoceronte, l'orso delle caverne, il mastodonte, le specie estinte di elefante, le specie fossili di lamantino e di foca, le forme fossili di coccodrilli, cheloni, pesci, uccelli, etc.
I risultati delle principali ricerche paleontologiche e geologiche di Cuvier vennero alla fine resi pubblici in due opere disitnte. La prima è la celebrata Recherches sur les ossements fossiles de quadrupedes, pubblicata a Parigi nel 1812, con edizioni successive nel 1821 e nel 1825; la seconda è il suo Discours sur les revolutions de la surface du globe, pubblicato a Parigi nel 1825.
Ma nessuna delle sue opere ottenne un così alto riconoscimento come il suo Regne animal distribué d'après son organisation, la cui prima edizione fu pubblicata in quattro volumi in ottavo nel 1817, la seconda in cinque volumi tra il 1829 e il 1830. In questo lavoro Cuvier raccolse i risultati di tutte le sue precedenti ricerche sulla struttura degli animali viventi ed estinti. Tutta l'attività di ricerca è ascrivibile allo stesso Cuvier, ad eccezione della parte sugli Insetti, dove fu assistito dall'amico Pierre André Latreille.
Nel 1821, Cuvier fece ciò che poi venne definito il suo "Dictum temerario": egli affermò che molto probabilmente non sarebbero più state scoperte nuove specie di animali. Invece molte scoperte di questo tipo sono state effettuate dall'affermazione di Cuvier ad oggi.
Oltre alle sue attività di ricerca nel campo della zoologia e della paleontologia, Cuvier lavorò molto come segretario a vita dell'Institut de France e, in generale, come ufficiale legato alla educazione pubblica; molto del suo lavoro venne in seguito pubblicato. In conseguenza di ciò, nel 1808, egli venne incaricato da Napoleone Bonaparte di dirigere il consiglio della Università Imperiale e, con questo ruolo, presiedette (negli anni 1809, 1811 e 1813) alcune commissioni incaricate di esaminare lo stato delle strutture educative di alto livello nei distretti al di là delle Alpi e del Reno che erano stati annessi alla Francia, e di riferire circa la loro possibile affiliazione all'università centrale. Cuvier pubblicò tre rapporti distinti su questo argomento.
Sempre come segretario a vita dell'Institut de France, egli non soltanto elaborò un discreto numero di éloges historiques sui membri deceduti dell'Accademia delle Scienze di Parigi, ma fu anche autore di alcuni resoconti sulla storia della fisica e delle scienze naturali, il più importante dei quali fu il Rapport historique sur le progrès des sciences physiques depuis 1789, pubblicato nel 1810.
Prima della caduta di Napoleone (1814) Cuvier venne ammesso al Consiglio di Stato, e la sua posizione rimase tale anche in seguito alla restaurazione dei Borboni. Egli venne eletto rettore dell'università e con questa carica, ricoprì ad interim la funzione di presidente del Consiglio della Pubblica Istruzione, mentre, contemporaneamente, come luterano, fu soprintendente della Facoltà di Teologia Protestante.
Nel 1826 venne nominato gran ufficiale della Légion d'honneur; nel 1831 venne innalzato da Luigi Filippo di Francia al rango di pari di Francia e, in seguito, nominato presidente del Consiglio di Stato. All'inizio del 1832 Cuvier venne nominato Ministro degli Interni, ma moriva a Parigi nel maggio dello stesso anno dopo una breve malattia.
Cuvier fu il fondatore, in contrapposizione con Jean-Baptiste Lamarck, della teoria delle catastrofi naturali, secondo la quale la maggior parte degli organismi viventi nel passato sarebbero stati spazzati via da numerosi cataclismi e il mondo sarebbe stato ripopolato dalle specie sopravvissute.


Preso da wikipedia

MARTE

Opportunity sulla sponda di quello che un tempo era un mare
Annuncio della Nasa: su Marte c'era acqua salata
Era un deposito d’acqua salata profondo almeno 10 centimetri. Crescono le probabilità che il Pianeta Rosso ospitasse la vita
Un'immagine della sonda Opportunity (Nasa)
NEW YORK - Il robot americano Oppurtunity ha svelato che su Marte c'è stata in passato presenza di acqua salata nella quale si sono formate le rocce esaminate dal rover. Acqua che avrebbe potuto permettere la nascita della vita. «Siamo convinti che il robot Opportunity si trovi ora sulla sponda di quello che un tempo era un mare salato», ha detto Steve Squyre, astronomo della Cornell University e capo della squadra scientifica che analizza i dati inviati a terra dai laboratori automatici fatti discendere dalla Nasa su Marte. Già all’inizio del mese gli scienziati avevano annunciato che la conformazione geologica incontrata dalla sonda era coerente con la presenza di acqua in tempi remoti. Ora possono essere più precisi. Si trattava di un deposito d’acqua salata - un polla o un vero e proprio mare - profondo, nella zona esplorata da Opportunity, almeno una decina di centimetri.

Le immagini di Marte inviate da Opportunity clicca su una foto



VITA - La scoperta aumenta le prove che un tempo Marte fosse un mondo molto più caldo di oggi, con un’atmosfera più densa, molta umidità e le condizioni adatte allo sviluppo di forme di vita. Squyres ha parlato apertamente di "mare", ma in realtà gli scienziati non sono in grado di dire le dimensioni dell’antico corpo d’acqua. Potrebbe essere stato un lago salato incluso in un deserto, o un deposito di sale periodicamente inondato dall’acqua.

SPERANZE E PROGETTI - Per avere risposte più sicure, si dovrà aspettare una missione che riporti a terra campioni di rocce da analizzare. La Nasa ha fissato per ora la data del 2013 per portarla a termine. L’ente spaziale americano vorrebbe inviare una missione sul pianeta rosso ogni 26 mesi, con l’obiettivo di arrivare a una spedizione umana. Il presidente Usa George W. Bush l’ha indicata come obiettivo, senza tuttavia fissare una data. Secondo le fotografie inviate da Opportunity, il suolo marziano nella zona in cui si trova il robot mostra increspature e concentrazioni saline: prove - secondo gli scienziati - che le rocce si formarono in presenza di acqua salata. Questi risultati - ha detto il vice-amministratore della Nasa Ed Weiler - «ci stimolano a espandere il nostro ambizioso programma teso a scoprire se su Marte vivessero organismi microscopici, e se un giorno potremo viverci noi».
23 marzo 2004

Preso da corriere della sera