Dmitrij Ivanovič Mendeleev è stato un chimico russo. Altre trascrizioni del nome sono Dmitri e Dimitri. Il cognome viene trascritto anche come Mendeleyeff. È accreditato come inventore della tavola periodica degli elementi. A differenza di altri contributori alla tavola, Mendeleev fornì un sistema di classificazione che riusciva a prevedere le caratteristiche di elementi non ancora scoperti.
Vita
Dmitri Mendeleev nacque in Siberia, Russia l'8 febbraio 1834, da Ivan Pavlovič Mendeleev(direttore del Ginnasio della città) e Maria Dmitrievna Mendeleeva (nata Kornilieva), donna intelligente ed energica, si occupava dell'educazione dei figli di cui Dmitrij era il diciassettesimo e ultimo. Suo nonno era Pavel Maksimovič Sokolov, un prete russo.
Nel 1834 il padre divenne cieco e fu costretto a lasciare il suo posto. Maria Dimitrievna dovette così assumersi la responsabilità anche economica della famiglia, accettando di gestire una piccola vetreria cedutale dal fratello. Il vetro in fusione, i bagliori notturni della fabbrica rimasero sempre impressi nella memoria di Dmitrij.
Ivan, insieme ai suoi fratelli, ottenne un nuovo nome per la propria famiglia, aderendo al seminario teologico di Tver'.[2] Mendeleev era il più giovane tra i 17 figli.[1] All'età di 13 anni, dopo la morte del padre e l'incendio della fattoria della madre, Mendeleev cominciò a frequentare il Ginnasio in Tobol'sk.
Nel 1849, la famiglia di Mendeleev, povera, si trasferì a San Pietroburgo, Russia, dove entrò al Grande Istituto Pedagogico nel 1850. Dopo la laurea, un malessere, che gli fu diagnosticato come tubercolosi lo costrinse a spostarsi in Crimea, sulla costa settentrionale del Mar Nero, nel 1855. Mentre era li, raggiunse il più alto grado tra il personale scientifico del ginnasio Simferopol №1. Ritornò in piena salute a San Pietroburgo nel 1857.
Nel 1869 Mendeleev iniziò a scrivere il suo libro, Principi di chimica. Il suo progetto prevedeva la sistematizzazione di tutte le informazioni dei 63 elementi chimici allora noti. Lo scienziato russo preparò 63 carte, una per ciascun elemento, sulle quali dettagliò le caratteristiche di ciascun elemento. Ordinando le carte, secondo il peso atomico crescente, si accorse che le proprietà chimiche degli elementi si ripetevano periodicamente. Sistemò i 63 elementi conosciuti nella sua tavola e lasciò tre spazi vuoti per gli elementi ancora sconosciuti.
Il grande scienziato russo non solo previde l'esistenza di altri elementi, ma ne descrisse anche le proprietà. L'importanza della tavola periodica e delle previsioni di Mendeleev furono riconosciute pochi anni dopo, in seguito alla scoperta degli elementi scandio, gallio e germanio, che andarono ad occupare alcuni posti lasciati vuoti nella tavola e possedevano le proprietà fisiche prevista dalla loro posizione in essa.
Dmitri Mendeleev nacque in Siberia, Russia l'8 febbraio 1834, da Ivan Pavlovič Mendeleev(direttore del Ginnasio della città) e Maria Dmitrievna Mendeleeva (nata Kornilieva), donna intelligente ed energica, si occupava dell'educazione dei figli di cui Dmitrij era il diciassettesimo e ultimo. Suo nonno era Pavel Maksimovič Sokolov, un prete russo.
Nel 1834 il padre divenne cieco e fu costretto a lasciare il suo posto. Maria Dimitrievna dovette così assumersi la responsabilità anche economica della famiglia, accettando di gestire una piccola vetreria cedutale dal fratello. Il vetro in fusione, i bagliori notturni della fabbrica rimasero sempre impressi nella memoria di Dmitrij.
Ivan, insieme ai suoi fratelli, ottenne un nuovo nome per la propria famiglia, aderendo al seminario teologico di Tver'.[2] Mendeleev era il più giovane tra i 17 figli.[1] All'età di 13 anni, dopo la morte del padre e l'incendio della fattoria della madre, Mendeleev cominciò a frequentare il Ginnasio in Tobol'sk.
Nel 1849, la famiglia di Mendeleev, povera, si trasferì a San Pietroburgo, Russia, dove entrò al Grande Istituto Pedagogico nel 1850. Dopo la laurea, un malessere, che gli fu diagnosticato come tubercolosi lo costrinse a spostarsi in Crimea, sulla costa settentrionale del Mar Nero, nel 1855. Mentre era li, raggiunse il più alto grado tra il personale scientifico del ginnasio Simferopol №1. Ritornò in piena salute a San Pietroburgo nel 1857.
Nel 1869 Mendeleev iniziò a scrivere il suo libro, Principi di chimica. Il suo progetto prevedeva la sistematizzazione di tutte le informazioni dei 63 elementi chimici allora noti. Lo scienziato russo preparò 63 carte, una per ciascun elemento, sulle quali dettagliò le caratteristiche di ciascun elemento. Ordinando le carte, secondo il peso atomico crescente, si accorse che le proprietà chimiche degli elementi si ripetevano periodicamente. Sistemò i 63 elementi conosciuti nella sua tavola e lasciò tre spazi vuoti per gli elementi ancora sconosciuti.
Il grande scienziato russo non solo previde l'esistenza di altri elementi, ma ne descrisse anche le proprietà. L'importanza della tavola periodica e delle previsioni di Mendeleev furono riconosciute pochi anni dopo, in seguito alla scoperta degli elementi scandio, gallio e germanio, che andarono ad occupare alcuni posti lasciati vuoti nella tavola e possedevano le proprietà fisiche prevista dalla loro posizione in essa.
Preso da Wikipedia
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